sabato 15 settembre 2012

MAROCCO!

Antefatto:
L'anno scorso, durante il mio girovagare
ho conosciuto Omar, un ragazzo che, da solo (!) stava girando
l'Islanda in moto.
Da li è partito il tarlo: viaggiare mi è sempre piaciuto,
il fuoristrada (finora solo in bici) anche....così, dopo un paio
di mesi di lavoro sono riuscito a prendermi il mio DR!
Poco dopo, il tarlo prese anche mio padre, che si procurò un dominator.

Il mio DR


Modifiche :
-serbatoio 25l
-porta bagagli
-parafango basso
-manubrio rialzato
-.paramani chiusi
-filtro benzina
-vano posteriore per acqua



Il Domy del "Vecio"
Modifiche:
-bauletti autocostruiti
-serbatoio 20l
-filtro benzina
-manubrio rialzato













e dopo mesi di preparativi, finalmente si parte!

Per motivi tecnici ed economici, e per goderci maggiormente il tragitto,
non prenderemo autostrade.

I primi kilometri scorrono veloci fino al colle della Maddalena...




















poco dopo ci accampiamo.
Il giorno seguente, altri 600km fino a raggiungere i Pirenei...





















La mattina dopo raggiungiamo la valle dell'Ebro, uno spettacolo...

























on the road....



















Alle 23, dopo 850 km, raggiungiamo Murcia...
Non trovando un campeggio, ci sistemiamo in un piazzale, sotto le stelle...

La mattina dopo, di buon'ora percorriamo i 200 km che ci separano da Almeria, dove ci imbarchiamo per Nador




Siamo gli unici europei sulla nave!
Tutti gli altri sono marocchini che tornano in patria.




Con due ore di ritardo, alle 21 approdiamo...
Ma non è finita!la rampa di discesa della nave non vuole saperne di abbassarsi,
sembra ci sia un solenoide rotto, così rimaniamo due ore ad aspettare nella pancia della nave...


















Finalmente alle 23.30 poggiamo i piedi e le ruote in Africa!

Subito veniamo "abbordati" da due ragazzi che ci "aiutano" a sbrigare le pratiche doganali...
In qualche modo usciamo dalla dogana....
E ci troviamo a mezzanotte a girovagare per Nador, e scopriamo che non sarà facile trovare un campeggio...
Certo, non sembra un gran problema, ma la prima scena vista appena uscita dalla dogana è stata quella di un polizziotto che inseguiva di corsa alcuni ragazzini...la scena mi ha strappato un sorriso, ma in effetti non era il posto migliore accamparsi "on the road"...
Così, ci avviamo, senza sapere di preciso in che direzione, nel buio....

Proseguiamo 70 km, su una strada scivolosa e piena di buche...
Troviamo un posto di blocco della polizia (in marocco ce ne sono ovunque, ad ogni ora)
e chiediamo dove sia possibile dormire. Quelli ci dicono di proseguire altri 100km,
fino ad Al Hoceima, dovre dovrebbe esserci un campeggio.
Fortunatamente, in quel mentre si ferma una macchina di un uomo che aveva viaggiato
con noi sul traghetto, che si offre di portarci da un suo cugino che affitta appartamenti.
Finalmente, alle 2 di notte ci troviamo in un lussuoso appartamento, avuto in cambio di
una cifra ridicola



La mattina dopo veniamo svegliati di buon ora dal padrone di casa, il quale nonostante inizialmente
fossimo riluttanti ad alzarci sta li a guardarci curioso e a parlarci in Esperanto.


















Colazione con tè alla menta, e poi via! Ci dirigiamo verso Al Hoceima seguendo una lunga serie
di strade asfaltate e non che corrono in mezzo alle colline argillose



I paesaggi, i volti, gli odori, i colori, tutto insieme si mischia e ci trascina in un mondo a noi totalmente nuovo.



Arriviamo a destinazione verso l'ora di pranzo.
Scopriamo che l'unico campeggio è stato chiuso, e poichè ancora non ci sembra il caso di
dormire "sulla strada", decidiamo di proseguire verso Fes.

Imbocchiamo una stupenda strada piena di buche e scivolosissima, e i 300 km
fino a Fes passano in una manciata di ore di puro divertimento!








Attraversiamo così la catena del Riff, conosciuta per la produzione di erba medica,
di cui sovente ci arriva il profumo dai lati della strada.















Raggiungiamo la città verso sera.
Appena entrati in città, veniamo inseguiti da un manipolo
di "guide" che si contendono il diritto di accompagnarci fino ad un campeggio...
Così, sorridendo seguiamo uno di questi personaggi in sella a un 50 2t suzuki
di almeno 30 anni, che ci accompagna attraverso questa caotica città di quasi
2 milioni di abitanti.



























il giorno seguente visitiamo la medina di Fes,





























descriverla a parole sarebbe inutile...



All'interno della medina (ovvero: la città antica), in 5 kmq di spazio abitano 300000 persone!!
Comincia a fare caldo: mentre ieri eravamo arrivati a 43°, oggi stiamo intorno ai 50.
Clima comunque vivibile grazie all'aria secchissima.


















Il giorno dopo proseguiremo fino a Casablanca, dove ci aspetta il nostro amico Ivan, che ci ospiterà.


Una chicca:

la sella pelosa è una delle prossime modifiche che farò al DR!














Da Fès partiamo il giorno seguente di buon'ora per Ifrane...
Il paesaggio diventa brullo


Dopo Ifrane, ci dirigiamo verso ovest, verso l'oceano

in una lunga serie di strade asfaltate con curve disegnate dai
profili perfetti delle colline, alternate a tratti sterrati


lo scenario è stupendo


e le soste rare, visto quanto ci stiamo divertendo e il caldo che fa (47°)
ci fermiamo solamente a fare solo a fare qualche foto


attraversando i (rari) centri abitati viene da chiedersi di cosa vivano
tutte queste persone, in mezzo al nulla o quasi

tanti auguri!

Durante l'intera giornata avremo incrociato si e no 10 auto, finchè non
arriviamo a Casablanca all'imbrunire. O meglio,
arriviamo a Mohammedia, 30 km da Casablanca,
uno dei posti più brutti che io abbia mai visto...un incrocio
fra Milano, una raffineria e una centrale a carbone....
Visto il traffico esagerato, cerchiamo
di raggiungere l'autostrada, che passa poco distante, ma non
riusciamo a trovarne l'ingresso!! Ne tantomeno nessuno sa indicarcelo!
Rassegnati, imbocchiamo la strada costiera e, dopo un paio d'ore nel traffico
caotico, arriviamo a casa di Ivan, nostro amico trasferitosi a Dar Bouazza.


Dopo una luuuunga dormita, ci svegliamo, e fuori dalla finestra...


che dire, Ivan si è proprio sistemato bene qua in Marocco...

questa giornata di "riposo" passa alla svelta: check in alle moto
e poi via a fare surf! O almeno a provarci...


Il giorno dopo salutiamo Ivan e ci rimettiamo in marcia, direzione: sud,
verso Essaouira.
Facciamo 200km di strada pressochè sempre dritta, fortunatamente
passa in una zona densamente popolata cosicchè ne vediamo di
tutti i colori: camion stracarichi di fieno e persone, ogni 2 km un cane,
gatto o mucca che cerca di farsi investire, gente che sega i pali dell'alta tensione,
ma soprattutto un sorpasso fra due camion  provenienti dalla direzione opposta, che ci
ha quasi obbligati a saltare in un fosso per evitare il frontale (eravamo su una strada di due corsie scarse)...attimi di panico, ma si è risolto con due risate di sollievo


la stupenda bruttezza degli impianti industriali...tutto il mondo è paese...



il paesaggio comincia a cambiare, la strada si stringe e costeggia ampie spiagge



Una fitta rete di sterrate incrocia la strada, mancano 50km a destinazione
ed è ancora presto, così ci buttiamo su una
stupenda pista che passa sulle scogliere....





Raggiungiamo Essaouira all'imbrunire, e rimaniamo sbalorditi
e intirizziti per il freddo che fa: il mio suunto segna 16°!!



Il giorno dopo, dopo aver fatto asciugare il bucato


alleggerisco un pò la moto e vado a divertirmi un pò in spiaggia




ma la sabbia è infida...


[in ogni caso, la sabbia del deserto è molto più compatta e
 "guidabile" di quella che si trova sulle spiagge...
  poi ovvio, va da zona a zona]


Si prosegue verso Tiznit!

E' troppo bello viaggiare in moto...vedere il paesaggio che,
lentamente e senza soluzione di continuità, si trasforma,
adattandosi alle condizioni climatiche che anch'esse mutano...




Raggiungiamo il bel campeggio di Tiznit, sito appena fuori dalle mura
della medina:


La sera facciamo un giro nella città: siamo in pieno ramadan,
e poche ore prima del calar del sole, la gente si riversa nelle strade,
per far festa, per ritrovarsi e, soprattutto, per fare gli acquisti per
la cena che, appena fa buio, potranno finalmente concedersi.

Ci troviamo così immersi in un bailamme di odori, colori, suoni,
voci...e la cosa più bella è che per la prima volta riusciamo a
mischiarci alla folla e calarci completamente nella loro cultura, senza
dare nell'occhio...ma osservando "dall'interno".

La mattina dopo si riparte.
Arriviamo di buon'ora a Sidi Ifni

dove ci riforniamo prima di un giro davvero spettacolare

Dopo una 50ina di chilometri di asfalto, in mezzo al nulla


Imbocchiamo una lunghissima serie di piste che serpaggia
fra collinette sassose.



Per la prima volta, ci sentiamo davvero soli.
E' una sensazione strana, bellissima, sentirsi lontani da tutto
e da tutti; ti scordi qualsiasi cosa che non sia te stesso e la tua moto;
ti rendi conto di non poter sbagliare, ma la cosa ti sprona, e
accresce il divertimento.

Dopo ore senza aver incontrato anima viva, riconquistiamo
la strada costiera.



Torniamo a Tiznit, da dove proseguiremo verso l'interno.

Così, il giorno seguente abbandoniamo la florida zona costiera,
per spingerci finalmente verso l'interno, verso il deserto!
Dopo pochi chilometri, le temperature già cominciano a salire
e il paesaggio diviene via via più brullo





Proseguiamo per un centinaio di kilometri su una strada
asfaltata drittissima. Alle 13 il mio orologio segna 46°
Meglio non fermarsi, facciamo solo una breve pausa in
un paese a rifornire la camelback



Rari corsi d'acqua creano strisce verdi in mezzo alla terra bruciata,
creando piacevoli contrasti



Man mano che ci inoltriamo, le temperature salgono
e il paesaggio si fa sempre più desertico


Fortunatamente la strada comincia a salire, siamo alle prime pendici
dell'Atlante meridionale...Ci vengono regalati paesaggi stupendi
e strade divertentissime



Il traffico è ridottissimo...In un pomeriggio avremo incontrato si e no
5 veicoli (e da tutti siamo stati salutati, cosa che a me piace tantissimo!)



Arriviamo su di uno stupendo altipiano



quando, girato un angolo, ci si apre di fronte un girone dantesco:
una miniera di fosfati! Fumate bianche, e un via vai di camion stracarichi...
Fuggiamo velocemente



Arriviamo finalmente ad Agdz, nella valle de Draa.



Nonostante siano le 17, ci sono 42°, e durante la nottata
seguente la temperatura non scenderà mai sotto i 38°.

Abbiamo percorso quasi 5000 km dalla nostra partenza,
così ci accingiamo a fare il cambio olio...
Ironia della sorte, appena aperto il carter del filtro olio,
si leva una tempesta di sabbia impressionante, accompagnata
da un concerto di imprecazioni da parte mia...Ma tutto fila liscio,
sembra che sabbia non ne sia entrata per fortuna  :)

Quella notte sarà la peggiore di tutto il viaggio:
a parte il caldo (alle 6 di mattina 38°), sono gli ultimi
giorni di ramadan, e i fedeli festeggiano...in questo caso, con
una gara di bonghi che si protrae fino a notte inoltrata!!
Ci svegliamo la mattina dopo, rincoglioniti e accaldati, e per
combattere il caldo saltiamo in sella ai nostri prodi destrieri e
ci dirigiamo verso Mhamid.
La valle del Draa raccoglie, appunto, le acque del fiume Draa,
il quale scende dall'Atlante per poi andare a dissolversi (a causa
dell'evaporazione) nel Sahara.
Seguiamo per vari chilometri il corso di questo fiume,
inizialmente su asfalto



poi per una serie di piste sul letto del Draa.
























L'ombra di questi alberelli è una delle cose
più belle e piacevoli che ci siano



















Ripercorriamo il tratto fino ad Agdz, e ci dirigiamo
verso Ouarzazate, bella città, dove arriviamo
appena in tempo per montare la tenda in campeggio
e sfuggire a un'altra tempesta di sabbia e acqua...
...e freddo...





Da Ouzarzate, facciamo un bel giro ad anello che va verso Ait Ben Addou,
poi Telouet e ritorno...


ogni tanto si fa amicizia con "strani" personaggi



Ci rifocilliamo sulle rive di un bel lago

Verso sera, dopo un altro paio di centinaia di km di drittume,
arriviamo a Boulmane



dietro al campeggio si apre un altipiano su cui serpeggia una pista
sinuosa...non resisto alla tentazione, alleggerisco la moto
e vado


Il giorno dopo, Gole del Todra!
Una immensa vallata che offre panorami davvero mozzafiato




Da questo paesino (di cui non ricordo il nome!) parte una pista
che attraversa le montagne, fra gole, passi e altipiani




il drrino non perde un colpo



e il dominator non è da meno






ma anche queste vallate hanno termine...
e sta facendo sera quando "attacchiamo" gli ultimi
200km di questa tappa...inesorabilmente DRITTI



il caldo, il dritto, le vibrazioni....si, rincoglioniscono un pò



ma finalmente, in lontananza...Merzouga





Eccoci a Merzouga!
Dormiamo al fresco, sulla terrazza di un alberghetto, da dove possiamo
godere della brezza fresca della notte e ammirare un cielo stellato
come non avevo mai visto...
La mattina seguente facciamo un giro fra le dune dell'erg Chebbi





purtroppo il tempo stringe, e non possiamo addentrarci più di tanto
nell'erg...Anche perchè d'estate non è il massimo rimanere
insabbiati o, peggio, perdersi fra le dune

Ci riavviamo quindo verso nord...



Midelt, Ifrane e nuovamente a Fes,
dove veniamo accolti da un caldo umido e sfiancante



il morale comincia a scendere...fra pochi giorni ci toccherà tornare
nel generico malumore europeo e alla vita di tutti i giorni

Raggiungiamo nuovamente la costa mediterranea.
Il mio gps indicava un campeggio, così ci troviamo in una zona
balneare per soli marocchini - ricchi - e scopriamo che, li, un campeggio
non è mai esistito e il più vicino è a 200 km di distanza...
Veniamo così "ospitati" dalla Gendarmerié Royal, che ci fa sistemare
fra due carcasse di auto reduci da uno spaventoso frontale...
Probabilmente il campeggio più pittoresco che io abbia mai visto!



Arriva anche il triste momento dell'imbarco



Mare mosso, osservo divertito il viavai dal bagno di persone vomitanti,
mentre mi mangio i buonissimi panini con le patate del bar.

Mi perdo a guardar sparire all'orizzonte la costa africana...
E già penso alla prossima volta, il prima possibile!


Nuovamente, 2200 km in tre giorni...ci concediamo
di allungare un pò è passare da Andorra, che dire.
un incrocio fra Livigno e Montecarlo...



Campeggio libero, in parte ad una tangenziale



anche la Provenza non è male...



tutto liscio fino a casa...Nel passare il Colle della Maddalena,
noto immediatamente quanto gli automobilisti italiani
siano scriteriati, irrispettosi e pericolosi verso noi motociclisti...
Per la prima volta durante tutto il viaggio, mi sento in pericolo
sulla strada, ma tutto fila liscio fino a casa.
Percorro la pianura padana rintronato, la mente vaga verso
nuove mete, in Africa ci torno, e il prima possibile!!

Ringrazio il negozio Cemoto
per il materiale e l'abbigliamento fornitoci, davvero resistente e pratico




Ringrazio tutti gli amici che mi hanno supportato moralmente e tecnicamente,
e ringrazio infine mio papà, che a 54 anni mi corre ancora dietro come un ragazzino.

Ramon

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. che viaggio da paura, bellissimo complimenti. Ma il serbatoio desert è il suo o l'hai adattato?

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  3. Le foto rendono molto poco rispetto a come sia veramente...E soprattutto non trasmettono gli odori, i suoni e le emozioni...

    Il serbatoio del DR lo ho adattato, nasce per il DR650 ed è un
    25 litri, ho dovuto costruire staffe e tamponi nuovi.
    Nonostante la mole, ha una forma "abbastanza" comoda, non intralcia molto fra le gambe.
    Sul Dominator invece c'è un 20L che abbiamo dovuto adattare,
    ma è molto scomodo sia da seduti che in piedi perchè intralcia fra le gambe

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